Strutture lignee compromesse dall’incuria, dal tempo, dalle sollecitazioni, dalle aggressioni di parassiti o da quanto altro può degradare la fibra lignea determina situazioni che costituiscono pericolo per chi vive gli ambienti interni ed esterni.
L’esigenza di consolidare o aumentare la capacità di sostenere carichi o resistere alle sollecitazioni strutturali possono essere i motivi per valutare interventi, anche consistenti, sugli elementi strutturali. Il vincolo dato dall’esigenza di mantenere o tutelare ambienti storici, o inseriti in contesti storici, in cui diventa impossibile o molto oneroso pensare a sostituzioni radicali porta a concepire interventi di conservazione e recupero.
Da sempre a Venezia si è operato per recuperare integrando, affiancando, aggiungendo, sostituendo parzialmente a volte con maestria a volte con approssimazione.
L’esame delle condizioni di degrado o consolidamento seguito da un progetto confortato da verifiche matematiche, individuano le tipologie d’interventi. L’obbiettivo di far rientrare nei parametri attualmente normati le strutture antiche non è mai così scontato, tenendo in considerazione anche il fatto che l’architettura iniziale considerava delle forme di reazione strutturale molto spesso concettualmente diverse dalle attuali imposte. L’evoluzione nella ricerca e lo sviluppo di materiali e tecnologie forniscono ai progettisti e restauratori strumenti che sempre più soddisfano le esigenze con risultati eccellenti di prestazione ed estetica.
Le ricostruzioni di porzioni di trave che parzialmente o completamente sono deteriorate
vengono concepite in modo da ricostruire il corpo ligneo nella sua originaria dimensione creando dei collegamenti con barre in acciaio, inserite nel corpo sano della trave, e resina epossidica bicomponente che va a costituire il corpo fisico e creare l’adesione anch’essa alla parte sana.
Il risultato consente di avere ricostituito, ed anche migliorato, lo stato iniziale. È possibile con trattamenti superficiali uniformare esteticamente la parte ricostruita alle parti originali.
Aumentare la tenuta statica, lavorando sulla consistenza lignea dell’originale, si ottiene con l’accoppiamento di nuovi elementi (travi, tavolati). Le motivazioni che portano a questa esigenza sono innumerevoli: l’incendio che compromette parzialmente la travatura, carenza originaria nella costruzione (si faceva con ciò che si recuperava), esigenza di modificare le caratteristiche di portata per supportare nuove situazioni di progetto. Il collegamento di elementi lignei o metallici con ausilio di viti conformate per alte prestazioni di tenuta e resistenza, collanti vinilici, poliuretanici, epossidici, permettono di comporre corpi solidi e resistenti nel tempo.
Le procedure richiedono attenzione nella valutazione del progetto, metodo nel predisporre gli elementi e i materiali da impiegare, capacità e competenza nella fase esecutiva.
Cura particolare nel valutare la necessità di proteggere le superfici (pavimenti, rivestimenti) a ridosso dei luoghi interessati agli interventi.